Romolo (753 - 716 a.C.)
Romolo, primo re di Roma, fondò la città tracciando il suo perimetro e uccise il fratello Remo per averne violato i confini. Istituì le prime leggi creando l’esercito, il Senato e divise la popolazione in patrizi (proprietari terrieri) e plebei (lavoratori, artigiani, commercianti e contadini). Fondò un asilo politico per aumentare la popolazione, ma si accorse che erano solo uomini. Romolo decise di rapire le donne Sabine della città di Cures, così da dare mogli ai suoi uomini. Il re sabino, Tito Tazio, dichiarò guerra ai Romani, insediandosi sul colle Quirinale e, grazie all’intervento delle donne Sabine, terminò la guerra. Romolo divise il potere con Tito Tazio, scelsero i cittadini nobili per formare il Senato, dando vita alla futura Repubblica e istituirono anche i Comizi curiati. Romolo dichiarò guerra alle città di Veio e di Fidene. Dopo quarant’anni di regno fu rapito durante una tempesta, una volta morto, fu divinizzato nella figura di Quirino (dio del Quirinale).
Numa Pompilio (715 - 673 a.C.)
Numa Pompilio, soprannominato il re sacerdote, era di origine sabina e fu il secondo re di Roma. Riformò il calendario, stabilendo che durasse dodici mesi anziché dieci anni. Istituì diversi riti religiosi e organizzò Roma per rendere più facile l’amministrazione. Fece costruire molti templi, tra cui quello di Vesta e quello di Giano. Secondo la leggenda, cadde dal cielo lo scudo di Marte con su scritto il destino di Roma. Il suo regno durò quarantatré anni fino alla sua morte.
Tullo Ostilio (673 - 641 a.C.)
Tullo Ostilio, soprannominato il re guerriero, fu il terzo re di Roma. Attaccò Fidene, Veio e Alba Longa fino a distruggerle, portando gli abitanti a Roma. Istituì la disciplina militare e l’arte della guerra. Costruì la Curia, sede delle riunioni del Senato. Regnò trentadue anni e successivamente morì
bruciato da un fulmine.
Anco Marzio (640 - 616 a.C.)
Anco Marzio, soprannominato il re mercante, probabilmente nipote di Numa Pompilio, fu il quarto re di Roma. Fortificò il Colle Gianicolo e fondò la città di Ostia sulla foce del Tevere, dove costruì il primo ponte chiamato Sublicio. Costruì la prima prigione di Roma sul Campidoglio e la prima salina. Morì per cause naturali e il suo regno durò ventiquattro anni.
Tarquinio Prisco (616 – 579 a.C.)
Tarquinio Prisco era di origine etrusca, figlio adottivo di Anco Marzio e fu il quinto re di Roma. Potenziò l’esercito e si scontrò con i Sabini, i Latini e gli Etruschi. Raddoppiò il numero di senatori, da 100 a 200. Fa costruire molti monumenti tra cui il Circo Massimo, le Mura e la Cloaca per arricchire la zona del Foro. Avvia la costruzione del tempio di Giove Capitolino sul Campidoglio. Istituì i primi giochi pubblici. Morì assassinato dai figli di Anco Marzio, dopo aver regnato 37 anni.
Servio Tullio (578-535 a.C.)
Servio Tullio era di origine etrusca, nipote di Tarquinio Prisco e fu il sesto re di Roma. Riformò l’esercito e si scontrò con le città etrusche di Veio, Caere e Tarquinia. Modificò la formazioni delle tribù, introducendo il censo e divide tutti i cittadini di Roma per patrimonio, dignità, età, mestiere e funzione. Creò quattro nuove tribù urbane e diciassette tribù rustiche, dando vita ai Comizi tributi. Costruisce, insieme ai Latini il tempio di Diana sul colle dell’Aventino. Dopo 43 anni di regno fu assassinato in cui era coinvolta la figlia Tullia e suo marito Lucio Tarquinio detto il “Superbo”.
Tarquinio il Superbo (535-509 a.C.)
Tarquinio il Superbo era di origine etrusca, genero di Servio Tullio, figlio di Tarquinio Prisco e ultimo re di Roma. Si scontrò con le città vicine di Ocricoli, Gabii e Suessa Pometia. Completò il tempio di Giove e Ottimo Massimo sul Campidoglio. Mentre Tarquinio stava assediando la città di Ardea, il figlio Sesto Tarquinio abusò di Lucrezia (moglie di Collatino), che per vergogna si suicidò. Collatino e l’amico Lucio Giunio Bruto, convinsero i Romani a ribellarsi della monarchia, abbandonando il re. Il Superbo tentò di rientrare in città per ben quattro volte, ma fallì. Nel 509 a.C. a Roma fu istituita la repubblica. I primi consoli furono Lucio Giunio Bruto e Lucio Tarquinio Collatino.
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